Festa del Lardo di Colonnata

Lardo di Colonnata

Lardo di Colonnata

ll lardo di Colonnata, ha reso famoso nel mondo questo paese, da cui prende il nome, ancora più dei suoi numerosi bacini marmiferi.

Le prime informazioni sulla produzione del Lardo di Colonnata si hanno intorno all’anno mille, all'incirca nei primi anni del 1500 sotto Alberico I Cybo Malaspina, a causa di una forte crisi negli agri marmiferi, la comunità di Colonnata fu costretta ad implemetare agricoltura e allevamento.

Molti credono che sia proprio questo il periodo in cui i Colonnattesi impararono l'arte della stagionatura del lardo, utilizzando questo salume in qualsiasi momento dell’anno, per il sostentamento delle fasce più povere della popolazione, ed è anche il periodo in cui nacquero una gran numero di norcerie.

Si dice che addirittura Michelangelo, nelle sue frequenti visite, deliziasse il suo palato con questa prelibatezza.

Tagliato a fettine sottili insieme al pane e al pomodoro, fu per molti secoli il nutrimento principale dei cavatori fino a diventare, dopo i moti del 1894, “il cibo degli anarchici”.

Nel 2004 Il lardo di colonnata ha ottenuto il marchio IGP dalla comunità Europea. Ciò lo rese ancora più famoso e riconoscibile in tutto il mondo e da allora la sua produzione è in notevole aumento.

Lardo di Colonnata in cucina

Esistono innumerevoli modi per gustare il Lardo di Colonnata dalle più semplici, come ad esempio l'antipasto classico, a fette sottili con pane casereccio, crostini o focacce, alle più elaborate essendo utilizzato anche dai migliori chef italiani ed internazionali.

Alcune idee semplici e appetitose:

Patate al forno con lardo: basta stendere qualche fetta di Lardo di Colonnata sopra le patate a fine cottura, lasciando che esse si sciolgano un pochino, formando un velo sottile.

Il Lardo di Colonnata può sostituire il prosciutto negli involtini di carne o verdure.

Si abbina gradevolmente sia a filetti di carne che di pesce, per non parlare dello squisito abbinamento coi gamberi...

Potete provarlo avvolto alle le prugne appena ammollate e passato in forno per qualche minuto.

Attenzione: non buttate via il sale o la cotenna, il primo è un ottimo insaporitole d'arrosti, la seconda, aggiunta al mistione o alla pasta nei fagioli li rende davvero impareggiabili.

Storia di Colonnata

Colonnata è un antico borgo che si trova nelle Alpi Apuane, tra i monti Maggiore, Spallone e Sagro. Dista 8 km da Carrara, comune di cui fa parte, ed è collocato all'interno del comprensorio delle cave, in particolare nella zona conosciuta come "Gioia Calagio" dove si trova il bacino di Gioia.

Le origini di del paese risalgono all'insediamento, sorto intorno al 40 a.C., per l'alloggio degli schiavi destinati allo sfruttamento intensivo delle cave per l'impiego a Roma del marmo locale (detto marmo lunense dalla vicina colonia di Luni, fondata nel 177 a.C. dopo la sconfitta dei Liguri), in sostituzione dei più costosi marmi bianchi greci (pario e pentelico).

Queste persone, portate in questi luoghi dai Romani, si fusero con la popolazione indigena dando origine ad una forte comunità montana: questi cavatori dell'epoca erano comandati da un certo Hilar-ius (cioè Ilarius), come si è scoperto da una lapide ritrovata nel 1810 nella quale erano anche elencati una lunga serie di consoli romani.

Trascorso il periodo legato alla storia di Roma, non si hanno più notizie certe di Colonnata fino al Basso Medioevo quando nel "Registro del Codice Palavicino" si rilevano atti concernenti determinate concessioni ai colonnatesi.

Durante questo lasso di tempo il paese basò le sue attività su: allevamento dei maiali e lavorazione delle carni, coltivazione del castagno e di tipi di ortaggi collinari, agricoltura e pastorizia.

Nell' alto medioevo, grazie alla riattivazione delle cave ed i tempi più tranquilli si erano create condizioni di vita ben diverse da quelle del buio medioevo ma, a differenza di altre Vicinanze, dove il marmo creava condizioni favorevoli per molti, a Colonnata la diffusione del benessere tardava poiché le risorse restavano controllate da pochissime famiglie.

E' da rilevare che nel 1570 il borgo contava solo 24 nuclei familiari mentre nel 1553 solo sedici uomini avevano sottoscritto l'atto di fedeltà al nuovo principe marchese Alberico Cybo Malaspina.

Nei decenni seguenti, il mutato regime degli agri marmiferi, favorì la formazione di fortune nuove ed una certa diffusione di benessere. Questo fatto, insieme al carattere autosufficiente ed austero in cui si era forgiata la comunità, contribuì a mantenere inestirpabile un certo diaframma tra Colonnata ed il resto della valle.

Colonnata si è poi sviluppata soprattutto sul lavoro delle cave e la sua è una storia di fatica e di lotte per il miglioramento delle dure condizioni di lavoro in questo che è il regno degli anarchici.

Durante l’ultima guerra la frazione ha partecipato in pieno alla tragicità degli eventi ed ha avuto, fra l’altro, quasi il 50% delle case bruciate. Ne è testimonianza la lapide che si trova in piazza “Non il fuoco bruciò, figli di Colonnata, la vostra fede nella libertà…”

Negli ultimi anni a migliorare le condizioni di vita della popolazione ha contribuito la riscoperta del lardo che è diventato famoso in tutto il mondo.